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Perchè PediatricaMente

Perchè PediatricaMente?

…perchè il primo gennaio mi sono svegliato di buon’ora con la voglia di fare qualcosa di nuovo, di diverso… ho preso il caffè e approfittando della spinta positiva prima che si affievolisse, cosa per me non rara,  nel giro di un’ora avevo già immaginato il nome, registrato il dominio e strapazzato il telefono per condividere l’idea con un tot di colleghi.  “Gli appena svegli” non ci hanno capito nulla, altri  mi hanno incoraggiato con la verve di chi smonta da una notte di guardia, più di uno mi ha mandato educatamente al quel paese perchè ancora nel torpore del sonno.  Quando sono così, non guardo né il calendario né tantomeno l’orologio… in genere mi  rendo conto dell’inopportunità spazio-tamporale solo dopo,  dalle reazioni di chi “molesto”!. Andrea no. Andrea è un giovane collega che condivide con me lo stesso fenotipo tachi-psico, per cui si è imbarcato (o fregato..)  praticamente da subito. Vigile e reattivo, sin dal primo momento si è buttato a capofitto sul progetto sito-blog, con la sua solita entusiastica determinazione..

Calma e sangue freddo!! Un’intuizione o un TIA?! ..L’apparente compulsività , ha in realtà  origini profonde e lontane che affondano nel variegato quotidiano. Ma ritorniamo alla domanda: perché PediatricaMente?

E’ pacifico che chi lavori in ospedale e soprattutto nell’emergenza-urgenza, non possa non avere una discreta vena masochistica. Cos’altro potrebbe giustificare notti in piedi, weekend di lavoro, ore in esubero o il perenne ritardo a prendere i bimbi all’uscita da scuola o alle cene con amici?!… e  quindi? perché continuare a farsi così del “male”?.

Ogni mattina ci svegliamo, mediamente felici del nostro mestiere, e una volta superate le frustrazioni legate al bagno occupato, al ritardo dei figli, al traffico e alla ricerca del parcheggio, finalmente entriamo in ospedale, magari in un Pronto Soccorso e iniziamo il quotidiano confronto con pazienti, colleghi, casi,  malattie, genitori, problemi e soluzioni, in quell’altalena di successi, gioie, delusioni, arrabbiature, risate e dubbi che  si ripetono ciclicamente. Tutto così uguale e tutto così diverso, ogni giorno, con quella quota di imprevedibilità e di “matassa da sbrogliare” che in fondo rappresenta il sale del nostro mestiere. Siamo continuamente interrotti, nella vita e sul lavoro. Pochissimi i momenti per fermarci a pensare.

Questa centrifuga lavorativa talvolta ci schiaccia obbligandoci a sacrificare i rari momenti di condivisione e di confronto.. fretta, mancanza di tempo o di energia supplementare da destinare ad appendici lavorative e in ultimo le limitazioni imposte dal covid, rischiano di ridurre questi preziosi momenti a scampoli confusi…con la sensazione di sentirsi come criceti sulla ruota.

I confronti in sala medici o in corridoio sono diventati gruppi whatsapp, i corsi sono mutati in webinar, i congressi trasformati in maratone on-line noiosissime. Condividiamo  slides e tabelle senz’anima, prive di quel messaggio tra le righe che tanto ci è servito nella nostra  formazione di medici, fatta di cultura, di lettura, di interazione e di applicazione, ma anche di errori, di sensazioni, di intuito, di colpo d’occhio, di apprendimento non verbale, di osservazione, di dinamiche, di sorprese, insomma di quell’imponderabile poesia che distingue la medicina dalla matematica, che rende l’EBM essenziale  ma ne impedisce al tempo stesso di diventare una matrice sicura per cui un ingegnere possa sostituire un medico, applicando rigidi algoritimi.

Tutto sta diventando piatto. Due dimensioni orfane della profondità

"Così come per i pensieri, è la profondità delle nuvole a rendere il cielo interessante."
(rattodisabina)

Raramente (…forse mai) ho avuto occasione di imbattermi in un sito o un blog pediatrico dedicato all’ urgenza che fosse al contempo immediato, pratico e coinvolgente, in altri termini che “mi arrivasse.. “. Qualcosa da cui uscire con una riflessione, un’idea o un cambiamento di prospettiva. Pur consumandone in abbondanza, confesso di  non essere un fan della letteratura dogmatica, delle certezze, delle fredde revisioni,  algoritmi, flow-chart, dicotomie, separazioni nette; di questo internet e le riviste ne sono pieni e a piene mani ne attingiamo…, ma con tutto il rispetto, c’è altro,  c’è l’esperienza diretta, c’è la testimonianza di chi lavora sul campo e sul campo trova gli spunti, gli stimoli emotivi e scientifici per mettersi in discussione, per studiare, per crescere e infine per divulgare.

L’idea di PediatricaMente nasce esattamente da questo, dal desiderio di creare un perimetro condiviso in cui la descrizione del caso lasci spazio anche alla narrazione. L’obiettivo è quello di descrivere brevemente e a vantaggio di tutti, ciò che abbiamo vissuto, pensato,  letto e discusso al letto del paziente o nel corridoio, su Pubmed o sul Nelson. Perché l’esperienza di uno faccia crescere molti.

Qualcosa di analogo è disponibile nell’ambito dell’urgenza degli adulti su EmPills, a cui onestamente e per certi versi ci ispireremo, guardando però al nostro mondo,  quello dei bambini, dei neonati, degli adoloescenti, che poco o nulla ha a che fare con quello degli adulti, ma da cui dovremmo mutuare la capacità di implementare tecniche e approcci, mantenendo sempre la nostra specificità, la nostra semplicità e la nostra umanità di pediatri dedicati all’urgenza…e dintorni.

Questo Blog non ha alcuna ambizione scientifica, di vetrina o di lucro, vorrebbe semplicemente essere un luogo divulgativo neutro e partecipato, che arrivi alla testa e al cuore di chi vorrà leggerlo…

Un caro saluto

Angelo Giovanni (detto Gianni) Delmonaco

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7 thoughts on “Perchè PediatricaMente
  1. Grazie Gianni. Buona iniziativa. Spero, nonostante la mia idiosincrasia per la tecnologia, di partecipare attivamente a questa tua ottima pensata.
    Un caro saluto.

  2. Non sono un medico. Sono un’amica e direi un’umanista, sempre affamata di parole e riflessioni. Non importa ciò che di scientifico non potrò comprendere, non perderò una riga di questo blog.
    Che bella idea! Per voi, per tutti.
    Grazie, non mollate!
    Patrizia

  3. Grande Gianni!!! Un’idea meravigliosa, che finalmente ci invita a uscire dal quadro che vuole inquadrare tutto e tutti ma che spesso fa dimenticare di mettere in campo le risorse dell’Anima,da cui spesso nasce l’intuizione risolutiva. Grazie per avermi invitata a condividere questo progetto. Raffa

  4. Che pediatrica-mente!!! Perché tutti i grandi sono stati piccoli e da/per i piccoli tu hai davvero pensato in grande. Complimenti Amico! Luisa

  5. Gianni, complimenti per la bella iniziativa di cui c’era veramente bisogno. Noi di EMPills siamo ovviamente onorati di avervi “ispirato” e vi seguiremo con grande interesse.
    Carlo

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